Matrimonio Ubi-Banco Popolare. Verso l'incarico a Credit Suisse. In settembre trattative su sinergie e riduzione dei rischi sui portafogli crediti

Potrebbero prendere un’accelerazione in settembre le trattative per la fusione tra Ubi e Banco Popolare. Più di una fonte, contattata dal Sole 24 Ore, spiega infatti che le discussioni sarebbero ormai ben avviate e si starebbero cercando di risolvere gli aspetti più problematici del matrimonio. Nel frattempo, dopo una pausa estiva, gli advisor sarebbero pronti a riprendere le trattative: Mediobanca e Bofa-Merrill Lynch per conto del Banco Popolare, mentre Ubi Banca starebbe per formalizzare a giorni un incarico a Credit Suisse, banca storicamente vicina al gruppo Ubi. Le trattative sono focalizzate su due fronti: le sinergie ottenibili dal matrimonio, che potrebbero essere notevoli, e il rovescio della medaglia, cioè gli eventuali rischi cui far fronte. Nelle scorse settimane il servizio di intelligence Dealreporter aveva anticipato che, proprio per fare fronte a eventuali rischi (come ad esempio un portafoglio di crediti dubbi troppo elevato in seguito all’unione) le due banche stavano studiando possibili ulteriori misure di rafforzamento del capitale: misure che sarebbero state convenienti proprio per eliminare qualsiasi punti di debolezza dell’operazione di fusione. Tuttavia, fonti vicine al Sole 24 Ore spiegano che al momento non sarebbe in programma alcuna operazione di questo tipo. In ogni caso le trattative tra i due gruppi sembrano arrivate a una fase cruciale.

  • Hermann Bollinger |

    L’unione di due banche non aumenta nè diminuisce il portafoglio di crediti dubbi, che rimane la somma dei crediti dubbi delle due banche. Non è quindi l’unione di due banche che giustifica “ulteriori misure di rafforzamento del capitale”. Se queste misure sono necessarie dopo l’unione, a maggior ragione significa che erano necessarie per una o entrambe le banche anche prima dell’unione

  • Hermann Bollinger |

    L’unione di due banche non aumenta nè diminuisce il portafoglio di crediti dubbi, che rimane la somma dei crediti dubbi delle due banche. Non è quindi l’unione di due banche che giustifica “ulteriori misure di rafforzamento del capitale”. Se queste misure sono necessarie dopo l’unione, a maggior ragione significa che erano necessarie per una o entrambe le banche anche prima dell’unione

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