Si avvicina all’ultimo atto l’asta per la cessione di una minoranza di Aeroporti di Roma da parte della Atlantia della famiglia Benetton. Secondo indiscrezioni sarebbe stata infatti fissata al 20 luglio, cioe’ proprio oggi, la scadenza per le offerte finali su un 15 per cento del gruppo che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Anche se nella ultime ore Atlantia ha fatto sapere che “ogni valutazione in ordine a tempo, modi e potenziali partner dell’operazione è tutt’ora in corso”.
Sul 15 per cento all’asta e’ in corso da mesi un processo competitivo fra diversi soggetti finanziari e fondi sovrani. Complessivamente Atlantia cedera’ un 30 per cento della sua controllata.
Contemporaneamente infatti Atlantia dismettera’ un altro 15 per cento di Adr: ma, in questo caso, il compratore e’ gia’ deciso ed e’ stato individuato in Adia, il fondo sovrano di di Abu Dhabi. La cessione del pacchetto rientrerebbe all’interno dell’alleanza azionaria tra Alitalia e la compagnia Etihad Airways e dovra’ avvenire allo stesso prezzo che verra’ individuato al termine dell’asta sulla prima tranche in vendita.
Su questo fronte, appunto, e’ stato prevista a domani dall’advisor Lazard la scadenza per presentare le offerte vincolanti e definitive. In corsa secondo i rumors, sarebbero restati tre soggetti: due di questi sarebbero in cordata fra di loro. In campo ci sarebbe infatti il fondo infrastrutturale canadese Borealis, affiancato a un fondo sovrano, e il gruppo finanziario cinese Gingko Tree. La valutazione complessiva di Adr, secondo quanto indicato di recente da alcuni broker, potrebbe essere attorno ai 4 miliardi di euro. Quindi il 30 per cento potrebbe valere 1,2 miliardi di euro. Secondo quanto indicato dal servizio di intelligence Dealreporter, oltre al prezzo verranno presi in considerazione altri fattori nella scelta dell’investitore a cui allocare un 15 per cento. Quest’ultima dovra’ condividere una serie di elementi chiave per la crescita di Adr: dalla governance alla strategia prevista nel piano di investimenti fino agli impegni finanziari futuri.
Per quanto riguarda i compratori il fondo sovrano cinese Gingko Tree è uno dei bracci finanziari della China State Administration of Foreign Exchange (Safe), ente governativo di Pechino che punta a investire parte delle sue riserve miliardarie all’estero. Gingko Tree finora si è fatto notare in Europa soprattutto per investimenti nell’immobiliare, ma è attivo anche nelle infrastrutture.
Nell’aprile scorso il fondo sovrano di Pechino è entrato nel settore delle infrastrutture partecipando, assieme agli olandesi di Pggm e ai francesi di Edf Invest, al consorzio che ha acquistato la Madrilena Red de Gas, per 1,3 miliardi di euro, da una consociata di Morgan Stanley.
Borealis, al contrario, e’ uno dei maggiori colossi delle infrastrutture nel mondo e, in passato, in Italia ha esaminato il dossier Cdp Reti.
Di sicuro l’incasso sara’ importante anche per la crescita di Adr e per consentire ad Atlantia di espandersi nel settore degli aeroporti. Il gruppo dei Benetton ha infatti manifestato interesse a acquisire quote azionarie di aeroporti esteri ed attualmente e’ in corsa per comprare una quota di controllo nello scalo di Nizza, che verra’ presto privatizzato e sul quale e’ prevista un’asta.