La battaglia sui diritti dell'aumento Carige: scendono i francesi e Malacalza e Volpi si preparano a crescere

Grandi manovre sui diritti dell’aumento di capitale in corso di Banca Carige. Secondo indiscrezioni, rilanciate da Dealreporter negli scorsi giorni, il secondo maggiore azionista di Banca Carige, cioè i francesi di Bpce, potrebbe sottoscrivere solo in parte l’aumento: le previsioni sono che scenda dall’attuale 5,09% fino a una quota dell’1,57%. A avvantaggiarsi invece dell’inoptato potrebbe essere la Malacalza Investimenti che potrebbe sottoscrivere i diritti non esercitati fino ad arrivare poco sotto la soglia del 25%, barriera oltre la quale sarebbe costretta a lanciare una costosa offerta pubblico di acquisto (Opa) sulle azioni dell’istituto genovese guidato dall’amministratore delegato Piero Montani. Proprio Malacalza ha iniziato a costruire la sua posizione nella banca in marzo, con l’acquisto di un 10,5%, per arrivare con la holding che fa capo a Vittorio Malacalza, insieme ai figli Davide e Mattia, a circa il 15% tramite ulteriori acquisti. Pronto a rafforzare la sua quota con i diritti non esercitati è anche The Summer Trust, il veicolo controllato dall’imprenditore Gabriele Volpi, che attualmente ha il 5,01%. In ogni caso l’aumento è coperto da un nutrito consorzio di garanzia, con Mediobanca capofila nel ruolo di global coordinator e joint-bookrunner. I diritti di opzione potranno essere scambiati fino al 19 giugno (cioè oggi) ed esercitati per sottoscrivere le azioni fino al 25 giugno.