Ci sono tanti punti oscuri nell’operazione che sta portando Mr Bee ad acquistare il 48 per cento del Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi. Saro’ controcorrente, lontano dai titoloni ad effetto di molti giornali pronti ad inneggiare all’ingresso del thailandese nel club rossonero, ma secondo il mio parere questa operazione ha tantissimi lati oscuri che vanno contro quanto ho imparato in 20 anni di giornalismo finanziario. Puo’ darsi che nei prossimi giorni arrivino le risposte agli interrogativi che fra poco evidenziero’, in quel caso saro’ pronto ad accodarmi alle cronache positive di questi giorni, ma per ora l’arrivo di Bee al Milan come azionista non mi convince per niente. Ma vediamo quali sono le tante domande senza risposta (per ora). 1) Fininvest ha concesso 8 settimane di esclusiva a Mr Bee per chiudere l’ingresso nel capitale con il 48 per cento. Ora questo vuol dire che, al di la’ di quello che e’ stato detto, Mr Bee non ha ancora comprato niente ma ha un diritto a farlo se tutto’ andra’ bene e secondo le attese. Inoltre mi chiedo: Mr Bee ha gia’ fatto la due diligence. Perche’ concedergli ancora 2 mesi di esclusiva? Per una due diligence supplementare? Per scrivere gli accordi parasociali con Silvio Berlusconi? Al momento non e’ dato saperlo. 2) Mr Bee dovrebbe sborsare 480 milioni per il 48 per cento del Milan. E’ una cifra senza senso dal punto di vista finanziario e su questo tutti sono d’accordo. Vuol dire valutare il Milan poco meno di un miliardo quando la Juventus vale ad esempio 297 milioni. Quindi il Milan dovrebbe valere tre volte la Juventus. Ma facciamo pure che arrivino i Paperoni asiatici non interessati a quanto devono spendere, ma che vogliono a tutti i costi diventare azionisti del Milan. Insomma, una sorta di benefattori. Oltre che benefattori, sarebbero anche abbastanza ingenui. In quanto spenderebbero una cifra mai vista fino ad oggi per una minoranza (quindi senza quello che viene chiamato premio di maggioranza) per lasciare il controllo del club a Silvio Berlusconi, mantenendo pure l’attuale management (Adriano Galliani e Barbara Berlusconi). Insomma, spendere un sacco, per non contare niente. Chi non vorrebbe trovare un benefattore di questo tipo, che in piu’ avra’ anche il compito di far crescere il fatturato del Milan grazie al piano di marketing in Asia? Al di la’ delle ironie, deve pur esserci una logica finanziaria. L’unica che ho trovato e’ che esista nei contratti in via di definizione una serie di opzioni put call tali per cui Mr Bee andra’ in maggioranza, al posto di Silvio Berlusconi e della Fininvest, nel giro di un anno al massimo. Senza questa clausola, i 480 milioni spesi per il 48 per cento del Milan non hanno alcun senso finanziario. E poco senso ha pure giustificare la spesa folle in vista della quotazione in Borsa, con la quale Mr Bee potrebbe andare in maggioranza. L’ipo a Hong Kong e’ infatti un progetto, ma come tale non sono ancora chiari ne’ tempi ne’ la concretezza. 3) La quotazione ad Hong Kong, come detto, e’ parte integrante del piano di ingresso di Mr Bee nel Milan. Ma quotare una squadra di calcio, non e’ come quotare la Ferrari a Wall Street. Ma facciamo pure finta che gli investitori asiatici non diano peso al bilancio del Milan (in affanno e continuamente bisognoso di ricapitalizzazioni) e che guardino soltanto al brand. Vorrei ricordare che il Manchester United, che in Asia ha piu’ tifosi del Milan, ha dovuto abbandonare il progetto di quotazione in Asia e si e’ poi quotato a Wall Street. E il Manchester, a differenza del Milan, ha conti in ordine e in attivo, ha uno stadio di proprieta’ e partecipa alla Champions League. Tutte caratteristiche che per ora il Milan non ha. 4) I 480 milioni che Mr Bee dovrebbe mettere sul piatto a cosa serviranno? Entreranno nelle casse di Fininvest ( e quindi a cascata come dividendo alla famiglia Berlusconi) oppure saranno utilizzati in aumento di capitale magari per rimborsare i debiti del Milan e per ripianare le perdite in bilancio e avere i capitali per la campagna acquisti? Il punto non e’ ancora chiaro, anche se logica vorrebbe che servissero per la seconda ipotesi. 5) C’e’ infine la nota piu’ dolente. Di Mr Bee si parla ormai da almeno 4 mesi. Di lui si sa che prima del Milan, era interessato a comprare il Napoli. A quel tempo pero’ le voci che circolavano in Lega Calcio erano che il manager thailandese non avesse soldi per comprare alcunche’. Ora alcuni organi di stampa gli ascriverebbero una fortuna familiare di 1,2 miliardi di dollari. Ho qualche dubbio al riguardo, ma e’ un’opinione personale. Quello che comunque si dice e’ che Mr Bee rappresenterebbe una cordata di investitori. Fra i quali vengono citati Ads Securities, societa’ di brokeraggio di Abu Dhabi, e Citic, un colosso bancario cinese. E qui c’e’ il buio fitto. Insomma non sembra credibile che delle banche entrino come investitori in un’operazione “mostre” per acquistare il 48 per cento del Milan. Quindi le ipotesi sono solo due: o le banche prestano i soldi per l’acquisto della quota (quindi sarebbero finanziatori per un’operazione tutta a debito ma non si capisce con quali garanzie) oppure dietro le due banche si nascondono investitori facoltosi che non vogliono essere pubblicizzati al momento. Insomma, sono capitali “schermati”. E qui il mio scetticismo aumenta. Perche’ a questo punto della trattativa, quando tutto sembra essersi risolto positivamente, i grandi investitori del Milan dovrebbero volersi nascondere ancora? Non mi e’ chiaro. A mio parere una squadra di calcio, come appunto il Milan, e’ un bene comune di tutti i tifosi. E i tifosi hanno il diritto sacrosanto di sapere chi ci mette davvero i soldi. In questo caso questa trasparenza non c’e’ ancora stata. Si sapra’ in futuro? Lo si spera, anche perche’ non conoscere la vera provenienza di 480 milioni di euro (dall’estero verso l’Italia) non e’ un buon segnale di trasparenza per una societa’ che vuole pure quotarsi in Borsa. Ps: c’e’ un ultimo punto che rimarco, ma questa e’ soltanto un’osservazione da giornalista finanziario che da tempo segue il settore delle banche e degli advisor finanziari. Come intermediario tra Silvio Berlusconi e Mr Bee c’e’ infatti stata Licia Ronzulli, europarlamentare di Forza Italia a cui Wikipedia ascrive un passato (prima della politica) di infermiera. Insomma per una delle operazioni piu’ ghiotte di quest’anno nel settore delle fusioni e acquisizioni (se la valutazione fosse davvero di quasi un miliardo) non sono entrati in campo grandi banker o nomi noti nel ghota degli advisor finanziari.
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