E’ una nuova Mediobanca quella che sta nascendo negli ultimi sei mesi sul lato dell’investment banking. Piazzetta Cuccia ha cambiato pelle sulla spinta del suo amministratore delegato Alberto Nagel. Finita l’epoca della Mediobanca epicentro di ogni movimento finanziario del Paese e regista delle fusioni e acquisizioni, con i mandati e gli incarichi che arrivavano per grazia ricevuta, è iniziata l’epoca del mercato. Punto e basta. E il mercato decide a chi affidarsi. In un contesto sempre più competitivo, negli ultimi anni, Mediobanca ha dovuto confrontarsi non soltanto con la concorrenza estera nell’investment banking e nel corporate finance, da parte delle grandi banche americane, ma anche con gli advisor indipendenti presenti in Italia: Lazard e Rothschild in prima fila. Così, appunto su spinta di Nagel, nell’ultimo anno e mezzo Mediobanca ha cambiato pelle. Con una maggior spinta sull’estero ma cercando anche di seguire una diversa filosofia in Italia: non più aspettando gli incarichi grazie al nome e alla fama tra i confini casalinghi, ma andando ad ottenere i mandati in modo più propositivo in un mercato che ormai è diventato difficile e competitivo. Ci sono poi stati i nuovi innesti in Italia e all’estero. E’ arrivato da Barclays Stefano Marsaglia come Chairman and Co-Head of Global Corporate & Investment Banking. Ma da Barclays con focus sui Fig è arrivato anche Francesco Canzonieri. A Parigi si è aggiunto alla struttura Philppe Deneux, anche lui ex Barclays, nominato Head of France & Benelux a dicembre. Emmanuel Moulin, proveniente da Eurotunnel, è stato nominato Deputy Head of France & Benelux a febbraio. A Madrid Francisco Bachiller, proveniente da Morgan Stanley, è stato nominato Head of Spain e contestualmente Borja Prado è diventato Chairman of Global Coverage con responsabilità per i grandi clienti a dicembre. Infine ancora a Londra Felipe Grado, proveniente da Goldman Sachs, è stato nominato managing director nel team di Ecm. Per ora i risultati stanno arrivando. Mediobanca è il primo advisor finanziario di questo inizio anno nelle fusioni e acquisizioni secondo la classifica Thomson. Ha seguito grandi operazioni come Pirelli (anche se bisogna evidenziare che su quest’ultima transazione Mediobanca si è inserita all’ultimo istante visto che l’origination era di Lazard e Rothschild) e World Duty Free. Inoltre è facile ipotizzare che Alberto Nagel sarà protagonista come regista nel prossimo risiko delle Popolari. Proprio la più intensa attività di investment banking ha fatto sì che i maggiori broker (come Equita e Intermonte) aumentassero nei giorni scorsi il loro target price sul titolo. Oggi c’è stato inoltre un report di inizio copertura di Fitch che attribuisce a piazzetta Cuccia lo stesso rating della repubblica Italiana. Insomma, una sorta di rivoluzione per una realtà che per anni è stata fin troppo monolitica come Mediobanca.
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