Si aprono le grandi manovre per l’ingresso di un partner azionario in World Duty Free, tra le principali catene specializzate nel travel retail aeroportuale controllata dalla famiglia Benetton. La società, nata dalla scissione di Autogrill, avrebbe infatti ricevuto negli ultimi mesi in modo spontaneo diverse manifestazioni d’interesse per l’ingresso nella compagine azionaria: un pressing da parte di potenziali partner che potrebbe ora convincere Edizione, la holding della famiglia Benetton che controlla il 50,1% di Wdf, a valutare l’opportunità di aprire il capitale con la cessione di una quota. Tanto che proprio per studiare le candidature ricevute, senza alcuna sollecitazione, Edizione avrebbe avviato nelle ultime settimane un beauty contest con alcune banche d’affari per arrivare a scegliere un advisor finanziario che la aiuti nella possibile scelta. Se il processo andrà avanti, non si tratterà di un’asta: non sarà infatti Edizione ad aprire un meccanismo competitivo per scegliere un acquirente di World Duty Free ma, al contrario, la holding dei Benetton si servirà di un advisor per valutare se le manifestazioni dei possibili acquirenti siano o meno d’interesse. Ad essersi fatti già avanti sarebbero infatti tutti i colossi internazionali di un settore che oggi è suddiviso tra 5-6 operatori nel mondo che controllano il 90% del mercato. In campo per la controllata dei Benetton ci sarebbe la svizzera Dufry, che di recente ha rilevato Nuance Group per 1,2 miliardi, ma anche le francesi Lagardere, con LS Travel Retail, e Lvmh con Dfs. Infine, ci sarebbero i colossi coreani del settore: cioè Lotte e Shilla. Se l’operazione dovesse concretizzarsi, ne nascerebbe così un gigante dei duty free. Resta da capire se i potenziali acquirenti industriali siano interessati soltanto a una minoranza (con Edizione che scenderebbe al 30 per cento) oppure, come è più probabile, all’acquisto dell’intero gruppo. Sembrano invece scendere le chance di possibili compratori come i fondi di private equity: qualche mese fa un gigante finanziario come Kkr avrebbe esaminato il dossier di World Duty Free, ma il gruppo di Ponzano Veneto avrebbe mostrato la preferenza, di fronte alla possibilità di aprire il capitale azionario, per un gruppo industriale. Proprio ieri Gilberto Benetton, in occasione della presentazione a Milano del nuovo store milanese del gusto Il Mercato del Duomo, a chi gli chiedeva di eventuali sviluppi sulla possibile cessione della quota in World Duty Free ha spiegato di «aver ricevuto manifestazioni d’interese»e di voler ascoltare tutti. Quanto all’eventuale disponibilità della famiglia di cedere l’intera quota detenuta in Wdf, Gilberto Benetton si è limitato a dire: «Guardiamo a tutto», lasciando aperta ogni possibilità. Di sicuro l’offerta per Wdf potrebbe essere sostanziosa: già nelle scorse settimane sono circolate voci su un’offerta. con relativa Opa, degli svizzeri di Dufry per il 50,1% dei Benetton. Una settimana fa è uscita allo scoperto anche Lagardere per voce del suo Cfo Dominique d’Hinnin che ha confermato l’interesse della sua società. Proprio Lagardere è arrivata a un passo dal rilevare una quota azionaria di Wdf alcuni mesi fa: sul tavolo c’era però un matrimonio alla pari. Tuttavia la trattativa si sarebbe poi fermata sul prezzo, viste le richieste troppe elevate della famiglia Benetton, ma anche sulla governance vista la volontà francese di fare l’operazione per comandare poi nel consiglio di amministrazione. Ora, per fare un po’ di chiarezza di fronte a questo pressing, la famiglia di Ponzano Veneto avrebbe deciso di scegliere un advisor. Il gruppo, che vanta oggi 495 negozi in 98 aeroporti nel mondo (tra cui i londinesi Heathrow e Gatwick), del resto mira a 3 miliardi di ricavi e a un ebitda a 335 milioni: numeri che potrebbero fare preludio a un’operazione da oltre 3 miliardi di euro.
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