E’ finita come era previsto. Finmeccanica ha ceduto Ansaldo Breda e Ansaldo Sts ai giapponesi di Hitachi. Del resto, negli ultimi due mesi le chance del gruppo nipponico, assistito dagli advisor Citi, da Deutsche Bank e dai legali di Gianni Origoni Grippo, sono apparse subito convincenti. Due i fattori che hanno consentito a Hitachi di vincere la partita: da una parte le rassicurazioni date al Governo sul mantenimento occupazionale del gruppo, dall’altra il piano di sviluppo messo sul tavolo per le due Ansaldo. In Europa Hitachi Rail è ancora poco sviluppata e con le due Ansaldo farà un salto dimensionale notevole. La potenza finanziaria di Hitachi ha fatto il resto: il gruppo, ben gradito all’amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti, è tra i più liquidi in Giappone e può contare su una cassa per centinaia di milioni di euro da spendere per gli investimenti. Inoltre ha avuto un peso anche la politica delle aziende giapponesi in Italia. Finora i gruppi di Tokyo hanno mantenuto i livelli occupazionali nel Paese d’origine dell’azienda acquisita. Insomma, le chance dei cinesi di Insigma di vincere con la loro offerta erano ridottissime e, come anticipato più volte da questa rubrica, tra gli addetti ai lavori era ben noto che alla fine avrebbe prevalso Hitachi. Innanzitutto l’offerta dei cinesi di Insigma aveva incontrato le perplessità degli ambienti governativi, preoccupati a garantire i livelli occupazionali. Inoltre c’era un nodo ulteriore: malgrado un’offerta complessiva da oltre 1,5 miliardi, c’erano infatti forti perplessità sulla strutturazione della proposta stessa quanto all’equity e ai finanziamenti necessari. Insigma è una società di piccole dimensioni (rispetto a Hitachi) e non c’era chiarezza sulla cassa disponibile per gli investimenti. Probabilmente Insigma avrebbe dovuto ricorrere ai finanziamenti di Bank of China, ma in questo caso non c’era certezza sui tempi. Infatti tutte le istituzioni finanziarie cinesi per deliberare un finanziamento devono chiedere il via libera governativo di Pechino, che spesso può ritardare parecchio l’esito dell’operazione. Insomma, Hitachi era il vincitore designato da tempo. Inoltre c’è da dire che l’eventuale acquisto delle due Ansaldo da parte del gruppo cinese aveva subito sollevato qualche scetticismo da parte dell’amministrazione americana visto che le due Ansaldo hanno in corso diverse commesse Oltreoceano. Al contrario Hitachi Rail fa leva a livello internazionale sui centri di eccellenza nei sistemi ferroviari e nel trasporto metropolitano.
Sul versante dei termini dell’operazione oggi è stato comunicato l’accordo per l’acquisto da parte di Hitachi dell’attuale business di AnsaldoBreda, a esclusione di alcune attività di revamping e di determinati contratti residuali, e dell’intera partecipazione detenuta da Finemccanica nel capitale sociale di Ansaldo Sts, circa il 40% del capitale sociale. Il prezzo di acquisto previsto delle azioni di Ansaldo Sts è pari a 9,65 euro ciascuna, per un corrispettivo complessivo di 773 milioni di euro. AnsaldoBreda invece è stata venduta per un corrispettivo totale netto di 36 milioni di euro. Il prezzo è comprensivo del patrimonio immobiliare. A seguito di queste operazioni il debito netto del gruppo Finmeccanica a fine 2015 si ridurrà di circa 600 mln euro, con una plusvalenza netta complessiva pari a circa 250 milioni. Da ricordare che Finmeccanica è stata assistita da Ubs e da Mediobanca come consulenti finanziari e da Grimaldi Studio Legale quale consulente legale. Gli amministratori indipendenti del cda di Finmeccanica sono stati assisititi da Equita Sim come consulente finanziario.