Accelerano le operazioni preparative all’aumento di capitale da 700 milioni di euro di Carige. Per dopodomani sarebbe infatti previsto un incontro tra i rappresentanti di tutte le banche del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale. Il summit tra gli istituti del consorzio sarebbe previsto lunedi mattina nella sede dello studio legale Clifford Chance, la «law firm» internazionale che segue gli aspetti tecnico-legali della ricapitalizzazione. Saranno presenti tutte le banche coinvolte: oltre a Mediobanca, che agisce come global coordinator e joint bookrunner, ci saranno i rappresentanti di BofA Merrill Lynch, Credit Suisse, Deutsche Bank , Jp Morgan e UniCredit Cib in qualità di co-global coordinators e joint bookrunner fino a Banco Santander, Commerzbank e Nomura International che agiranno come joint bookrunners. La riunione avrà un carattere operativo per fissare la tabella di marcia dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro della banca, cifra richiesta dopo le ultime modifiche fatte dalla vigilanza europea al piano di capitale necessario per far fronte al deficit di 814 milioni di euro emerso dagli stress test di fine ottobre. Proprio il consorzio degli istituti capitanato da Mediobanca ha già deciso di alzare da 650 a 700 milioni di euro la quota garantita. Contemporaneamente starebbero proseguendo le discussioni della Fondazione Carige per cedere parte della sua quota: le speculazioni sulla vicenda hanno condotto il titolo della banca genovese verso un consistente rally a Piazza Affari, iniziato nell’ultima seduta del 2014, con un incremento di circa il 20 per cento. Al momento ci sarebbero stati soltanto contatti informali tra Banca Imi, advisor della Fondazione Carige (primo socio con il 19%), e potenziali nuovi soci che potrebbero rilevare quote dall’Ente e poi affiancarlo nella ricapitalizzazione da 700 milioni necessaria a colmare il gap patrimoniale rilevato dalla Bce. La crescita delle quotazioni potrebbe ostacolare la chiusura di un eventuale deal vista la distanza tra le valutazioni dei compratori e le richieste della Fondazione. Sul dossier, a parte i contatti avvenuti con Apollo, Centerbridge e la famiglia Malacalza, resta alto l’interesse di Investindustrial: il fondo guidato da Andrea Bonomi continua ad attendere una chiamata da parte della Fondazione, che tuttavia non si è ancora verificata. Ad oggi non risultano infatti incontri tra le parti. Bonomi considererebbe fondamentale per il rilancio di Carige e per il successo dell’aumento di capitale che ci sia chiarezza nei futuri assetti azionari e di governance.
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