Il 2015 sarà, molto probabilmente, l’anno del riassetto di Saipem. E’ ancora presto per dire cosa sarà della controllata di Eni, visto che il Cane a sei zampe ha per ora tolto dal mercato Saipem, vista la discesa repentina del titolo negli ultimi mesi sulla scia della discesa del petrolio e del tema South Stream. Ma il dossier presto potrebbe ripartire. Tante sono le ipotesi per un futuro riassetto: potrebbero essere interessati a Saipem gruppi industriali esteri, fondi sovrani o private equity. Ma fra le tante opzioni ne esiste anche una che sarebbe stata studiata dalle banche d’affari. Il riassetto di Saipem, in questo caso, preluderebbe ad un’alleanza tra Italia e Francia. Tra le opzioni studiate, fino a qualche mese fa, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore ci sarebbe stata infatti la fusione fra Saipem, dove sarebbe entrato il Fondo Strategico italiano, e la francese Technip, dove e’ gia’ presente il Fond Strategique d’Investissement. In questo modo sarebbe nata una realtà tra le maggiori al mondo, partecipata dai bracci finanziari di Italia e Francia controllati dalle Cdp di Roma e Parigi. C’è un precedente da ricordare: Nel 2006 erano infatti circolati rumors di una possibile Opa di Saipem su Technip, eventualità che poi non si è concretizzata. Anzi in Technip era poi entrato il Fondo strategico francese proprio per proteggere l’azienda da scalate ostili. A quel tempo l’allora ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, durante un incontro bilaterale tra Italia e Francia, aveva però spiegato che, se avessero trovato il modo di collaborare, Saipem e Technip avrebbero potuto dar vita alla società numero uno al mondo nel settore dei servizi energetici. Insomma, l’ipotesi era già stata studiata in passato. E ora, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, molti scommettono che il dossier potrebbe ripresentarsi.