Il gruppo delle telecomunicazioni Wind è a un passo dal riassetto delle sue torri di trasmissione. Alla scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti sarebbero infatti arrivate quattro proposte sul tavolo della controllata italiana di Vimpelcom. Secondo i rumors in campo sarebbero scesi Ei Towers, American Tower, Abertis e F2i insieme al fondo Providence, cioè gli stessi quattro gruppi che hanno effettuato la due diligence nelle scorse settimane e che hanno già presentato le migliori offerte preliminari. Proprio Ei Towers, American Tower, Abertis e F2i-Providence avrebbero ora presentato agli advisor Banca Imi e Hsbc un’offerta vincolante per l’acquisto delle circa 6.300 torri messe in vendita da Wind sul suolo italiano. Non partecipa invece alla gara Rai Way, che ha mostrato interesse per stringere un’alleanza con il futuro vincitore in modo da assumere un ruolo di gestore. Sembra comunque difficile per la controllata di viale Mazzini entrare in gioco in una fase successiva stringendo un accordo con il futuro proprietario delle infrastrutture, visto che tutti i soggetti in gara hanno esperienza specifica anche nella gestione dei siti. Il valore del pacchetto di torri messo in vendita da Wind sarebbe attorno ai 700 milioni di euro. In particolare, molto attivi sul dossier sarebbero Ei Towers, la controllata Mediaset, che con questa acquisizione potrebbe accrescere in modo notevole le proprie dimensioni. Ma il dossier è anche sul tavolo del gruppo iberico Abertis, che ha creato un nome in codice per l’operazione: Proyecto Galata. Abertis punta a rilevare le torri italiane all’interno di un progetto di crescita in Europa, che punta a unire alle torri Wind anche quelle di Portugal Telecom: in tutto oltre 8mila antenne in Europa. L’obiettivo finale è infatti la quotazione a Madrid del 49% di Abertis Telecom. C’è infine tra i favoriti anche F2i, con l’alleato Providence. Proprio ieri il Cda del gruppo guidato da Renato Ravanelli ha deliberato di presentare un’offerta per la prima tranche di 6.300 torri Wind. E sempre ieri F2i ha scelto il fondo Ardian, in cordata con Credit Agricole Assurances, per una partnership strategica che include la vendita del 49% di F2i Aeroporti, la controllata presieduta dal partner Mauro Maia. L’esclusiva concessa ad Ardian dovrebbe portare a una due diligence per concludere le trattative entro gennaio 2015. Ardian, in particolare, è anche azionista di F2i con una quota del 9,9%. Dalla vendita della quota di F2i Aeroporti si attende un guadagno stimato tra i 400 e i 500 milioni, considerando che la valorizzazione complessiva del veicolo è di oltre 900 milioni. Le altre offerte erano arrivate da Deutsche Bank e dal fondo infrastrutturale australiano Ifm.
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