Conto alla rovescia per la cessione del 5 per cento di Enel da parte del Governo

Si potrebbe aprire nelle prime due settimane di dicembre la finestra più favorevole per la cessione del 5-6% di Enel da parte del Governo. La previsione circola negli ambienti finanziari, anche alla luce dell’ottimo risultato del collocamento del pacchetto di Endesa da parte della stessa società guidata da Francesco Starace.
Del resto, per la controllata spagnola di Enel le richieste degli istituzionali, più che del retail, avrebbero fatto il tutto esaurito e la domanda sarebbe arrivata in maggioranza dagli Stati Uniti. Proprio i grandi investitori istituzionali americani (da Blackrock a Vanguard) ritengono infatti sottovalutati i gruppi dell’energia del Sud Europa rispetto alle utility americane: insomma, Endesa è stata considerata una buona opportunità grazie anche alla garanzia della cedola.
Così l’accoglienza ricevuta da Endesa potrebbe fare da apripista all’operazione sul 5-6% di Enel che deve collocare il Governo: operazione per organizzare la quale è stato già affidato un incarico ad Equita. Nelle ultime settimane sia l’advisor sia l’azionista avrebbero sondato diverse banche d’affari per verificare lo stato di salute del mercato e l’interesse degli investitori istituzionali, in particolar modo quelli americani.
Le risposte sarebbero state abbastanza positive e anche negli ambienti governativi si starebbe guardando alle operazioni di mercato in modo più disteso. Dopo la difficile operazione, un po’ tirata, della quotazione di Fincantieri, lo sbarco borsistico di Rai Way ha dimostrato che gli istituzionali sono sempre a caccia di titoli con buon rendimento, se venduti con uno sconto. Così il Governo potrebbe decidere di lanciare l’operazione di cessione del 5-6% di Enel entro la fine dell’anno.
Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, è prevedibile che una finestra favorevole per la vendita potrebbe aprirsi nelle prime due settimane di dicembre: cioè dal primo al 15 dicembre. Per il collocamento del 5-6% di Enel bisogna infatti per forza escludere questa settimana, dedicata al collocamento di Endesa in Spagna che già tiene occupati gli investitori istituzionali sulle utility del Sud Europa. E anche la settimana successiva, l’ultima di novembre, sembra da escludere alla luce del Thanksgiving negli Stati Uniti.
Per il collocamento di Enel resteranno dunque le prime due settimane di dicembre: in caso contrario, visto che i grandi fondi internazionali da metà del prossimo mese chiudono i loro bilanci di fine anno, per il Governo italiano sarà necessario rinviare l’operazione al prossimo anno.

  • Alberto |

    Se ci fosse una valida motivazione sulla bontà di questa operazione, sarebbe buona cosa scriverla. Invece è la solita svendita a fondi esteri di asset pubblici pregiati, che portano ottimi dividendi al Tesoro ogni anno, per tamponare i buchi di bilancio a breve (e poi per avere un posto sicuro in qualche banca d’affari una volta terminata l’esperienza di governo per i vari Padoan e c.).

  • Alberto |

    Se ci fosse una valida motivazione sulla bontà di questa operazione, sarebbe buona cosa scriverla. Invece è la solita svendita a fondi esteri di asset pubblici pregiati, che portano ottimi dividendi al Tesoro ogni anno, per tamponare i buchi di bilancio a breve (e poi per avere un posto sicuro in qualche banca d’affari una volta terminata l’esperienza di governo per i vari Padoan e c.).

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