Montepaschi, osservata speciale in vista degli stress test, fa ulteriore pulizia nel suo portafoglio di crediti problematici e mette sul mercato un ulteriore pacchetto di non performing loan (Npl) per circa 1,2 miliardi di euro.
Proprio in queste settimane, secondo indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, sarebbe infatti in corso la due diligence sul portafoglio. Per chiudere l’operazione sarebbe stata fatta una selezione di potenziali investitori che attualmente starebbero eseguendo l’analisi sulle attività in vendita.
Fra questi ci sarebbe il gruppo statunitense Fortress, la divisione di Deutsche Bank attiva nei non performing loan, ma anche il gruppo finanziario Algebris Investments fondato dall’italiano Davide Serra.
Si tratta di un’ulteriore operazione di pulizia dei crediti problematici del gruppo Montepaschi, dopo la transazione chiusa qualche mese fa quando era stato dismesso proprio a Fortress un portafoglio per circa 600 milioni di euro comprendente prestiti garantiti e non garantiti a medio e lungo termine. Di solito queste operazioni non hanno un impatto significativo sul conto economico e sullo stato patrimoniale, ma consentono di raggiungere importanti benefici amministrativi e gestionali.
Di sicuro, il management di Mps, sotto la guida dell’amministratore delegato Fabrizio Viola e del presidente Alessandro Prufumo, sta proseguendo con la strategia di progressiva cessione di pacchetti di Npl, seguendo quella che sembra essere ormai una costante del mondo bancario europeo: una politica che sarà utile anche per ripulire i bilanci dagli effetti nefasti della crisi immobiliare e finanziaria, anche dopo le indicazioni degli stress test Bce sul sistema bancario europeo.
Per quanto riguarda i concorrenti in gara non sorprende la presenza dell’americana Fortress che resta, grazie alla piattaforma di gestione proprietaria di Italfondiario, il player più attivo in questo tipo di operazioni in Italia.
Inoltre proprio Fortress (assieme a Prelios) ha ottenuto in questi giorni da Unicredit l’esclusiva per finalizzare l’acquisizione di Uccmb assieme a un portafoglio di 3,4 miliardi di euro di non performing loan.
Ma, tra gli investitori attivi sulla due diligence, ci sarebbe secondo i rumors anche il gruppo finanziario Algebris Investments, l’investitore fondato da Davide Serra fino ad oggi attivo soprattutto come hedge fund e impegnato su società quotate con una dotazione di 2 miliardi di euro.
Infatti Algebris Investments ha, ormai da qualche mese, lanciato un fondo d’investimento dedicato all’acquisizione di portafogli di non performing loan sul mercato italiano, sicuramente l’area più interessante in Europa per gli investitori internazionali per la mole di crediti problematici di origine bancaria ancora in gran parte poco svalutati. Algebris Investments sta cercando infatti di raccogliere un fondo da 500 milioni tra gli investitori internazionali, 400 milioni dei quali sarebbero già stati garantiti.