Il gruppo assicurativo spagnolo Mapfre rientra in scena per Direct Line e prova ad aggiudicarsi le attivita’ in Germania e Italia che il gruppo britannico ha deciso di dismettere. Mapfre, secondo i rumors, avrebbe messo sul piatto un’offerta da circa 500 milioni di euro andando a spiazzare i due principali concorrenti per le attivita’ di Direct Line: cioe’ la francese Axa e la tedesca Allianz. Fino a qualche settimana fa sembrava prevedibile un testa a testa fra Axa e Allianz per l’acquisizione delle attività in Italia e Germania del marchio inglese noto delle polizze vendute via Internet. Ma negli ultimi giorni, in coincidenza con la scadenza per le offerte vincolanti, sarebbe scesa in campo l’iberica Mapfre. Del resto, la compagnia spagnola sta provando ad espandersi in Europa, dopo aver chiuso il primo semestre dell’anno confermando in sostanza i risultati dello scorso anno: con una leggera crescita dell’utile netto (+0,4%) a 457,7 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2013 e mantenendo stabili sia i ricavi a 13,72 miliardi di euro sia la raccolta premi a 11,78 miliardi di euro. Mapfre e’ ben presente in Sudamerica (in particolare Brasile e Messico) ma meno nel resto d’Europa. In Italia ha finora sottoscritto un accordo con Cattolica. La decisione di cedere le attivita’ italiane e tedesche di Direct Line è stata presa dalla casa madre inglese prima dell’estate. In vendita ci sarebbero asset con premi per 700 milioni di euro e, in un primo momento, il valore della transazione sembrava potersi aggirare sui 400 milioni di euro. Ma l’asta, che ha visto tra i partecipanti anche l’elvetica Zurich, le tedesche Talanx ed Ergo, oltre all’americana Liberty Mutual, avrebbe spinto i concorrenti a confrontarsi su multipli maggiori. Per molti anni Direct Line è stato un caso di crescita a livello europeo: nata nel Regno Unito nel 1985, ha guadagnato quote del mercato assicurativo britannico attraverso il sistema di vendita polizze sull’auto via telefono. Nel 2001, contemporaneamente al boom di Internet, Direct Line sbarca in Germania e nel 2002 inizia ad essere operativa in Italia.
Due anni fa Direct Line ha debuttato con un rialzo record alla Borsa di Londra, diventando una delle maggiori offerte aperte ai risparmiatori. Il gruppo assicurativo era stato valutato nel 2012 circa 2,6 miliardi e l’Ipo aveva raccolto 787 milioni di sterline finite nelle casse dell’azionista Royal Bank of Scotland, l’istituto collassato in seguito al credit crunch e finito al Tesoro inglese. Negli ultimi due anni Direct Line ha mostrato buoni tassi di crescita, anche tra i confini italiani: l’anno migliore è stato il 2012, quando a brillare era stato il ramo Danni con un incremento dei premi del 45% a 496 milioni di euro. Oggi è la prima compagnia di assicurazione diretta italiana, con oltre un milione di clienti.