I fondi di private equity, al rush finale su Pioneer, sono pronti ad alzare le offerte per l’asset manager di Unicredit. Sono giorni decisivi per il processo di valorizzazione di una quota (probabilmente il 50 per cento) del gruppo del risparmio gestito controllato dalla banca guidata da Federico Ghizzoni. I contendenti, i due private equity Cvc e Advent che gia’ hanno fatto arrivare un’offerta a Unicredit e che sono stati selezionati dopo la due diligence, si attendevano gia’ ieri di sapere quale dei due fondi fosse stato selezionato per la trattativa in esclusiva. L’indicazione da parte di Unicredit non e’ arrivata ma e’ plausibile pensare, secondo quanto riferito ieri da fonti finanziarie, che la scelta verra’ fatta nei prossimi giorni, tra lunedi’ e mercoledi’, cioe’ prima del comitato della banca del 18 settembre e del Cda previsto per il 23 settembre. In particolare, secondo indiscrezioni, sembra che negli ultimi giorni tra i due private equity (una volta uscito dalla contesa l’unico soggetto industriale in gara, cioe’ la spagnola Santander) si sia scatenata una forte competizione: anzi, i due fondi potrebbero aver ritoccato al rialzo le loro offerte per Pioneer, con una valutazione superiore ai 2,5 miliardi, multipli quindi elevati se applicati agli utili previsti per il 2014, che ammontano a 240 milioni. Ma non saranno soltanto i soldi a fare la differenza, anche se la banca guidata da Ghizzoni la partita vale piu’ di un miliardo di euro, che dal punto di vista patrimoniale e’ pari a oltre 20 punti base a livello di common equity tier 1. Insomma, un buon viatico in vista dei risultati degli stress test della Bce.
Tuttavia a fare la differenza saranno anche i piani industriali presentati da Cvc e Advent, visto che la stessa Unicredit ha precisato, quando era iniziato questo processo esplorativo alcuni mesi fa, di voler prendere in considerazione soltanto le offerte che potevano creare valore per Pioneer. Infatti la banca non uscira’ dall’azionariato dell’asset manager ma restera’ socio paritetico. I due fondi sono stati cosi’ per diverse settimane al lavoro con i loro consulenti e advisor finanziari per elaborare i business plan in caso di successo dell’operazione: per Advent starebbe lavorando Mediobanca e per Cvc ci sarebbe in campo Deutsche Bank. In particolare, il fondo americano Advent avrebbe allo studio un progetto di forte sviluppo di Pioneer negli Stati Uniti, visto che il gruppo e’ assai radicato in territorio americano con sede a Boston. Allo stesso modo Cvc punta sull’espansione geografica. Si puo’ leggere in questa direzione l’alleanza che il fondo guidato da Giampiero Mazza ha stretto con il fondo sovrano di Singapore Gic sul dossier Pioneer. Cvc e Gic, che hanno gia’ effettuato alcune operazioni assieme nel recente passato, puntano infatti a sviluppare Pioneer nella direzione degli Stati Uniti e dell’Asia. Oggi proprio Pioneer ha sede a Singapore da qualche anno. Sia Cvc, che in Italia gia’ controlla Cerved, sia Gic hanno una forte presenza nell’area dei servizi finanziari e bancari e nel retail: ad esempio, il gruppo finanziario Rcbc nelle Filippine ma anche la Shinsei Bank in Giappone e la cinese China International Capital Corporation. Insomma, nei primi giorni della prossima settimana si dovrebbe avere il verdetto sulla scelta tra i due private equity che si stanno sfidando sul prezzo e sul piano industriale.