Unicredit al lavoro sul dossier di riassetto di Uccmb, la Credit Management Bank tra i leader in Italia nella gestione dei non performing loan. Da una parte il gruppo guidato da Federico Ghizzoni sta infatti mettendo ordine nel portafoglio di sofferenze, che saranno sia date in gestione sia cedute.
Dall’altra parte, la banca milanese sta portando avanti con decisione i colloqui one to one con i due raggruppamenti che sono stati selezionati dall’advisor Ubs per la parte finale dell’asta: cioè da un lato il gruppo americano Fortress alleato a Prelios e supportati, secondo indiscrezioni, da Rothschild e da Mediobanca, mentre l’altra cordata vede Lone Star affiancata dal fondo statunitense Christofferson, Robb & Company (Crc) e supportata dagli advisor Kpmg, da Rbs e dalla società di consulenza Knight Frank
Negli ultimi mesi Unicredit ha infatti ritoccato la massa gestita dalla controllata Uccmb. La massa in gestione (complessivamente di 27 miliardi) è infatti scesa del 4% dopo la cessione di un pacchetto di sofferenze (il portafoglio Trevi) per 1,5 miliardi ad alcuni investitori (fra cui Anacap).
Nel processo di riassetto di Uccmb sono due i perimetri in vendita: da una parte c’è infatti la piattaforma di gestione dei 27 miliardi di Npl (che sarebbe valorizzata circa 700 milioni) e dall’altra c’è la cessione diretta di un pacchetto di sofferenze per 4,1 miliardi di euro. Proprio su quest’ultimo fronte ci potrebbe ora essere qualche ritocco sulla cifra prevista, rivedendo al ribasso il portafoglio di 4,1 miliardi di sofferenze in vendita. Tutto dipenderà infatti dal prezzo (ovviamente a sconto) che saranno disposti a mettere sul tavolo Fortress e Lone Star. Sul tema ci sarebbe in corso una riflessione da parte di Unicredit, anche se nulla sarebbe ancora stato deciso.
Le ultime indiscrezioni riferiscono infatti che Lone Star avrebbe fatto un’offerta leggermente più alta per la piattaforma di gestione rispetto a Fortress-Prelios. Sul portafoglio di Npl invece i prezzi messi sul piatto dai due pretendenti sarebbero più o meno allo stesso livello.
Tuttavia a fare la differenza tra Fortress-Prelios e Lone Star sarà probabilmente anche il piano industriale, visto che Unicredit vuole garantire la crescita futura di Uccmb, che continuerà a gestire le sofferenze della banca. C’è anche un nodo occupazionale. Uccmb ha infatti sede a Verona e ad oggi conta circa 800 dipendenti, di cui 110 nel quartier generale di Verona, oltre 2.600 collaborazioni con professionisti esterni.
Su tutta la vicenda c’è poi un aspetto da rilevare. L’acquisizione di Uccmb sembra un passaggio cruciale per la crescita del gruppo americano Fortress tra i confini italiani. Il gruppo Usa possiede infatti in Italia Italfondiario, piattaforma che a propria volta gestisce 26 miliardi di sofferenze ma che di recente ha perso il mandato che gli era stato conferito anni fa da Intesa Sanpaolo, incarico fondamentale in termini di volumi. Quindi l’acquisto di Uccmb, con la gestione degli Npl di Unicredit, potrebbe diventare cruciale per rimpiazzare il calo dei volumi causato dalla defezione di Intesa Sanpaolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA