Secondo round per le offerte su Uccmb, la Unicredit Credit Management Bank (Uccmb), società controllata dal gruppo Unicredit leader nel settore della gestione dei crediti non performanti.
Ieri era fissata infatti la scadenza per le offerte vincolanti. Secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, il gruppo guidato da Federico Ghizzoni punterebbe ora, in base alle proposte ricevute, a selezionare uno o due controparti con i quali trattare in esclusiva per chiudere l’operazione di riassetto di Uccmb all’inizio di autunno.
Da una parte c’è infatti in vendita la società di servizi, mentre dall’altra c’è l’acquisizione di un portafoglio di non performing loans per 4,4 miliardi di euro. Secondo i rumors ieri sul tavolo di Unicredit sarebbero arrivate quattro offerte rispetto alle cinque previste.
Nel primo giro di offerte, di qualche settimana fa, all’advisor Ubs erano infatti arrivate le proposte degli americani di Apollo, dell’altro gruppo finanziario statunitense Lone Star, della cordata formata da Goldman Sachs, Deutsche Bank e Tpg ma anche del consorzio costituito da Fortress e Prelios con l’assistenza di Mediobanca. In corsa, ma con un’offerta circoscritta alla sola piattaforma di servizi, c’era anche la cordata formata da Jupiter (gruppo Cerved), Cvc e Cerberus.
Secondo i rumors la piattaforma di servizi sarebbe stata valutata in media attorno ai 300 milioni e il portafoglio di Npl attorno ai 600 milioni. L’altro dossier in casa Unicredit sul quale sono puntati i riflettori, anche se in questo caso non esiste una procedura formale, è quello della controllata Pioneer. Secondo indiscrezioni, dopo aver ricevuto diverse manifestazioni d’interesse, il management di Unicredit avrebbe infatti deciso di affidare un mandato esplorativo a Morgan Stanley per valutare possibili strade di valorizzazione della controllata nel risparmio gestito. Le manifestazioni d’interesse sarebbero arrivate da grandi fondi di private equity, come Cvc e Apollo, ma Federico Ghizzoni ha sempre dichiarato di voler valutare possibili alleanze per Pioneer, escludendo però una vendita. Da rilevare, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, che sembrerebbe perdere forza la strada di una partnership con il Santander, che era stata indicata come una delle opzioni alcune settimane fa.