Tutto pronto per la cessione di Banca Intermobiliare e di Ipibi Financial Advisory, già Intra Private Bank da parte di Veneto Banca. Nel consiglio di amministrazione di dopodomani di Veneto Banca tra i temi all’ordine del giorno nel board presieduto da Francesco Favotto ci dovrebbe infatti essere l’ufficializzazione delle due cessioni. Di sicuro quella di Ipibi, ma è probabile, anche se non certa, pure quella di Bim.
Il riassetto del gruppo avviene a pochi giorni dalla chiusura dell’aumento di capitale da 490 milioni di euro. A rilevare il controllo di Banca Intermobiliare, secondo le indiscrezioni, sarà una cordata di imprenditori capitanata dall’ex-Ad di Bim (oltre che attuale vice-presidente e azionista di minoranza), Pietro D’Aguì. Quest’ultimo avrebbe coinvolto nel progetto altri soggetti: fra i nomi che, negli scorsi mesi, erano emersi c’erano altri ex-soci storici di Bim come la famiglia Segre e Carlo De Benedetti, che avrebbero dovuto prendere parte all’operazione personalmente e con piccole quote. Al contrario della cordata non dovrebbe più far parte il gruppo finanziario francese Oddo & Cie, dato qualche mese fa come alleato di D’Aguì.
Tuttavia la cessione di Bim da parte di Veneto Banca, che dovrebbe restare in minoranza, pare ora in dirittura di arrivo. Resta da capire quale sarà la valutazione di Bim (che proprio ieri ha archiviato nel primo semestre un utile in crescita a 10 milioni, un risultato della gestione operativa a 33,3 milioni e una raccolta complessiva della clientela amministrata e gestita a 14,9 miliardi): l’azionista, fino a qualche tempo fa, si attendeva una valutazione di Bim attorno ai 500 milioni di euro, prezzo abbastanza ambizioso.
La vicenda si conclude comunque con il finale più prevedibile. Di Bim D’Aguì è stato infatti azionista di rilievo (con il 15%) in passato per diluirsi fino al 4 per cento. Non è un mistero che proprio l’ex-ad Pietro D’Aguì abbia relazioni storiche con la rete di professionisti di Bim e quindi la sua presenza è diventata cruciale per mantenere l’attuale network di private banker, con i loro portafogli e clienti senza che ci sia una fuga verso altri gruppi concorrenti. Ma c’è chi, tra gli operatori, ricorda anche come D’Aguì sia stato coinvolto nelle vicende (a cominciare dai finanziamenti all’immobiliarista Danilo Coppola) che hanno costretto nel 2010 Veneto Banca a rilevare il controllo di Bim dalla holding Cofito.
Di pari passo è proseguito in questi mesi il riassetto di Ipibi, la ex-Intra Private Bank. Nel Cda del 7 agosto sarà annunciato il management buyout che porterà il manager Antonio Marangi assieme a soggetti terzi a rilevare il 70% di Ipibi da Bim. Anche in questo caso Veneto Banca dovrebbe restare in minoranza (con circa il 15%) con una valorizzazione di Ipibi (con la rete di 110 promotori) attorno agli 80 milioni. Veneto banca è uno dei gruppi bancari italiani sottoposti dalla Bce all’asset quality review e le due dismissioni rientrano nelle operazioni programmate per migliorare il patrimonio dell’istituto.