Si tratta di uno dei fenomeni imprenditoriali degli ultimi anni. Si tratta della Kiko Cosmetics, azienda che fa capo agli immobiliaristi Percassi. Il gruppo sta avendo una crescita a due cifre ed è ormai tra i più corteggiati da banche d’affari (per un’Ipo) e dai private equity, per un ingresso in minoranza. Si parlerebbe ormai di una mega-valutazione per l’azienda. Ma pochi conoscono la storia di questa società, che secondo qualche bene informato sarebbe singolare e, per alcuni versi, fortuita. La leggenda metropolitana, in ambienti finanziari, racconta infatti che Stefano Percassi, figlio del fondatore del gruppo Antonio, fosse da giovane poco attratto dal settore immobiliare e più affascinato dal glamour delle belle donne e delle modelle. Nel 1997, così, decide di lanciare una nuova catena di cosmetici, Kiko Milano, come una sorta di esperimento. Il settore dei cosmetici attrae attenzione e un pubblico femminile. Le belle donne sono di casa. Chiede il permesso al padre che gli concede una piccola somma per l’investimento. L’inizio però non è dei migliori: viene decisa una fascia di prezzo alta e i prodotti restano non venduti. Dopo alcuni mesi papà Antonio decide di consigliare al figlio di lasciar perdere l’esperimento: è stata una bella avventura, ma poco redditizia. Allora Antonio consiglia al figlio di svendere tutto a basso prezzo e gli offre per qualche giorno uno spazio in uno dei loro centri commerciali del Nord. E lì succede il boom: tutti i prodotti di Kiko vengono venduti nel giro di due giorni e i Percassi annusano ora l’affare. Per caso trovano il modello giusto di business. E Stefano, dalla passione per le modelle, diventa artefice di un gruppo che ora è corteggiato da tutte le banche d’affari.
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