Le moto Mv Agusta tra Ipo e le avance di Mercedes per una minoranza

Lo storico marchio del motociclismo Mv Agusta valuta lo sbarco a Piazza Affari. Ma la strada della Borsa non sarebbe l’unica opzione per la famiglia Castiglioni, azionista del gruppo: ormai da qualche mese sarebbero infatti decise le avance della casa automobilistica tedesca Daimler, proprietaria del marchio Mercedes, che sarebbe interessata a rilevare una minoranza azionaria dell’azienda di Varese.
Tra il colosso tedesco di Stoccarda e la casa motociclistica di di Schiranna sul lago di Varese ci sono, del resto, ottime relazioni. Inoltre Amg, il marchio sportivo di Mercedes, dopo il passaggio di Ducati, con la quale aveva un accordo commerciale, al gruppo Volkswagen, avrebbe in progetto di stringere un’altra alleanza nelle due ruote.
La storia di Mv Agusta rappresenta un caso di rilancio: dopo un lungo periodo di risanamento, la società è riuscita grazie al potenziamento della gamma di prodotti a crescere a doppia cifra. Nell’anno che si è appena concluso, infatti, Mv Agusta ha registrato una forte crescita sia delle vendite (+86,5%) che del fatturato (+49,5%) e continua ad avere buone prospettive internazionali grazie al rafforzamento della gamma a 3 cilindri, con l’introduzione dei modelli Brutale 800, F3 800 e delle nuove 4 cilindri F4 e Brutale 1090, ma anche con l’avvio delle vendite della Rivale 800. I numeri dell’ultimo esercizio mostrerebbero inoltre un rafforzamento del trend di crescita. C’è da dire che, proprio in vista dell’Ipo, in Mv Agusta è stato nominato lo scorso anno Giorgio Girelli nuovo vicepresidente esecutivo della società. Girelli in passato ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato di Banca Generali (dal 2000 fino al 2012) portandola alla quotazione a Piazza Affari.
Infine, di recente, proprio il presidente della società varesina, Giovanni Castiglioni (figlio di Claudio, storico presidente di Mv Agusta deceduto nel 2011) ha poi affermato che il gruppo sta avviando un percorso finalizzato a un’ulteriore crescita, soprattutto nei mercati esteri ad alto potenziale e che nei prossimi anni potrà puntare al raddoppio delle vendite e l’obiettivo finale resta la quotazione in Borsa. Se quindi Piazza Affari sembra la strada maestra, non è tuttavia da escludere un ingresso in minoranza della tedesca Mercedes come alternativa.