I grandi private equity stranieri tornano in forza in Italia: forse un segnale che la situazione sta lentamente migliorando e che gli investitori esteri tornano a rivedere opportunità tra i nostri confini. I grandi fondi che si starebbero muovendo con maggior forza sarebbero quelli americani.
È un segnale importante che l'interesse arrivi da un fondo come la statunitense Kkr, che in Italia è sempre stata molto attenta negli investimenti. Kkr, che sta già studiando la creazione di una newco nel settore dei crediti non performing con Unicredit e Intesa
Sanpaolo, avrebbe infatti messo sotto osservazione anche l'ingresso nel capitale di qualche media azienda italiana ad elevata crescita.
Sarebbe infatti tra i soggetti in corsa per entrare nel capitale di Megadyne, azienda con sede vicino a Torino specializzata nella produzione di pulegge e cinghie in poliuretano e in gomma, controllata dalla famiglia Tadolini e partecipata dal Fondo Italiano
d'Investimento. Una società che sta crescendo in modo interessante richiamando l'interesse degli investitori esteri: con circa 40 milioni di margine operativo lordo e una valutazione attorno ai 400 milioni di euro.
Gli azionisti avrebbero affidato un incarico a Rothschild e il processo avrebbe dunque richiamato l'interesse di qualche grande fondo straniero come Kkr. Ma, come indicato dal servizio Mergermarket, in corsa ci sarebbero anche Carlyle e Cinven.
Tuttavia le mire di Carlyle e Kkr potrebbero scontrarsi con i piani degli azionisti di Megadyne: infatti la famiglia Tadolini e il Fondo Italiano d'Investimento starebbe valutando possibili operazioni straordinarie per Megadyne, dall'integrazione con altre
aziende alla quotazione in Borsa. Insomma, potrebbe non trattarsi di una pura e semplice cessione del controllo.
Se poi si guarda a un'altra asta in corso d'opera, quella di cessione del gruppo Ceme, produttore di componenti per elettrodomestici di Carugate (in provincia di Milano), i contendenti in gara sono più o meno gli stessi: con Carlyle e Cinven tra gli interessati
pronti a fare un'offerta. Tra gli italiani ci sarebbe invece Clessidra.
Anche Ceme, come Megadyne, è un'azienda con buoni tassi di crescita: con 30 milioni di Ebitda e una valutazione di circa 300 milioni di euro. Oggi Ceme fa capo a Investcorp, gruppo finanziario del Bahrein che nel 2008 ne ha rilevato il controllo da Barclays
Private Equity.