Cinque cordate in corsa per la Unicredit Credit Management Bank (Uccmb) di Unicredit, società del gruppo leader nel settore della gestione degli Npl (non performing loan, cioè i crediti anomali). Martedi prossimo, secondo le indiscrezioni, dovrebbe iniziare in modo concreto la procedura di cessione della maggioranza della controllata del gruppo guidato da Federico Ghizzoni. Dovrebbero essere infatti inviate le lettere per l’inizio del data room.
E, rispetto alla fase iniziale, dove erano state presentate sedici manifestazioni d’interesse, nella seconda fase del processo potrebbero essere selezionati cinque contendenti. Si parla di cinque cordate: una sarebbe quella costituita da Prelios e Fortress (con l’assistenza di Mediobanca), mentre un altro consorzio è quello che vede alleati Deutsche Bank, Goldman Sachs e Tpg. Ci sarebbe poi la cordata fra Cvc-Jupiter e Cerberus. Infine nella partita ci sarebbero altri raggruppamenti stretti attorno a gruppi finanziari esteri come Blackstone, Oaktree e Apollo, quest’ultimo assistito da Eidos Partners.
L’asta, gestita da Ubs (sul dossier ci sarebbe Andrea Orcel) per conto del gruppo bancario guidato da Federico Ghizzoni, ha due perimetri in vendita: da una parte la società di servizi e dall’altra un portafoglio di non performing loan per 4,4 miliardi di euro. Secondo i rumors, Unicredit dovrebbe restare con una minoranza. Da martedì si dovrebbe dunque entrare nella fase cruciale del processo, quella della due diligence che porterà nel giro di alcune settimane alla scadenza per il deposito delle offerte vincolanti per Uccmb.
Uno dei temi sul tavolo, oltre all’offerta economica per i due perimetri, è quello strategico. Le proposte dovranno infatti essere sinergiche per la futura attività di Unicredit nella gestione dei crediti problematici, che verrà esternalizzata. C’è inoltre un nodo occupazionale. Uccmb ha infatti sede a Verona e ad oggi conta circa 800 dipendenti, di cui 110 nel quartier generale di Verona, oltre 2.600 collaborazioni con professionisti esterni. Nei mesi scorsi alcuni esponenti regionali veneti hanno sottolineato che l’auspicio è che Uccmb, un gioiello nel settore del recupero crediti, resti patrimonio della città di Verona. Una delle variabili, dunque, sarà quella di avere rassicurazioni sui livelli occupazionali della piattaforma controllata da Unicredit.