Riassetto in vista per Grandi Stazioni, la società controllata al 60 per cento da Ferrovie dello Stato e al 40 per cento da Eurostazioni, di cui fanno parte Edizione Srl (Gruppo Benetton), Vianini Lavori (gruppo Caltagirone), Pirelli & C. (gruppo Pirelli) e Sncf Partecipations (Société Nationale des Chemins de Fer). Negli ultimi giorni gli azionisti avrebbero infatti affidato alla banca d'affari Rothschild un incarico per la vendita di una newco nella quale verranno scorporate le attività commerciali e retail del gruppo con le relative licenze ma anche lo sviluppo commerciale degli spazi pubblicitari presenti nel network. Interessati al perimetro in vendita potrebbero essere fondi infrastrutturali, in particolare quelli francesi. Il valore che circolava qualche mese fa tra i potenziali compratori per le attività del gruppo guidato da Gaetano Casertano (subentrato ai primi di febbraio a Fabio Battaggia) si aggirerebbe attorno ai 500 milioni di euro. Tuttavia, secondo altre fonti di mercato, il perimetro deciso in queste ultime settimane potrebbe avere una valutazione doppia, attorno agli 800 milioni. Nel 2012 il gruppo Grandi Stazioni ha chiuso con un fatturato di 200 milioni e un utile netto di 21 milioni di euro (dagli 11 milioni dell’anno precedente). Le aree che hanno maggiormente contribuito al risultato sono state quelle delle locazioni e dei servizi ai clienti. Grandi Stazioni gestisce le tredici principali stazioni ferroviarie italiane: un network attraversato ogni anno da 600 milioni di persone e con 1,5 milioni di metri quadrati di beni immobiliari. La cessione rientra nel piano di privatizzazioni deciso dal Governo.
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