C'e' chi lo accomuna a Darth Vader, il cattivo di Guerre Stellari. Su Wikipedia si riferisce che, nel passato, era un agente del KGB attivo nel traffico d'armi per conto del Cremlino tra il Mozambico e il Sudamerica. Altri rumors lo vedevano coinvolto in passato nella gestione delle carceri in Siberia. La fama (in questo caso da brividi) ha sempre superato l'aspetto, sempre abbastanza mite, di Igor Sechin, il gran capo di Rosneft. Di lui si sa per certo che e' un fedelissimo di Vladimir Putin. Ora negli ambienti finanziari italiani c'e' curiosita' per capire se spettera' a lui (o meno) sedere nel Cda di Pirelli in rappresentanza del colosso dell'energia moscovita che ha messo sul piatto mezzo miliardi per comprarsi una fetta azionaria del gruppo di Marco Tronchetti Provera.
In particolare la newco che sara' costituita da Rosneft e i soci italiani (Nuove Partecipazioni, Intesa Sanpaolo e Unicredit) avra' un cda composto da sei consiglieri, tre indicati dai soci italiani e tre dai russi, e sara' Nuove Partecipazioni a indicare il capolista per il board Pirelli che sara' nominato presidente e ceo. Il cda di Pirelli confermera' invece l'attuale composizione con 15 consiglieri di cui 4 con i requisiti di indipendenza: 12 spetteranno alla maggioranza (6 di indicazione russa e 6 italiana) e tre alle minoranze. Gli accordi prevedono un'opzione put a disposizione di Rosneft nel caso in cui l'attuale ceo di Pirelli lasci l'incarico e una durata dell'intesa tra soci italiani e il gruppo petrolifero di 5 anni estendibile a un ulteriore triennio. Rosneft e' oggi attiva in mercati emergenti come Cina, Asia, Africa e America Centrale e potrebbe costituire un trampolino per Pirelli in queste aree. Tuttavia c'e' chi, negli ambienti finanziari, ricorda come l'ingresso di Rosneft sia stato visto anche come una mossa difensiva per riparare il gruppo da un'Opa della Goldman Sachs, il braccio finanziario americano che aveva messo nel radar il gruppo italiano dei pneumatici. E c'e' chi, tra gli operatori, fa qualche riflessione su un possibile ingresso di Igor Sechin nel Cda di Pirelli. Proprio ora che i rapporti tra il Cremlino e gli Stati Uniti risultano tesi per la querelle della Crimea e le truppe russe alle porte dell'Ucraina. Di sicuro, Sechin è uno degli osservati speciali, tra i misteriosi oligarchi russi vicini a Putin, dell'amministrazione statunitense.