I fondi di private equity bussano agli azionisti del gruppo Peuterey, noto brand dei piumini. Già nel 2007 i soci dell’azienda toscana, che in quell’occasione erano stati assistiti da Mediobanca, avevano provato a sondare l’interesse di qualche gruppo finanziario. Ma questa volta, rispetto ad allora, l’operazione potrebbe andare in porto.
Un mandato per trovare un socio, secondo i rumors, è stato affidato prima dell’estate dagli azionisti di Peuterey, gruppo guidato da Francesca Lusini, ai consulenti di Deloitte.
La società italiana, che genera un giro d’affari di circa 120 milioni di euro, potrebbe cedere una quota compresa tra il 30 e il 40 per cento del capitale. Alcuni fondi di private equity, fra cui Clessidra e altri, secondo quanto indicato da fonti finanziarie, avrebbero contattato l’azienda. I capitali potrebbero servire per lo sviluppo internazionale del gruppo di gruppo di Altopascio (Lucca). Infatti l’azienda è sempre più spinta verso la crescita internazionale, in particolare in Asia e più precisamente in Cina: negli ultimi mesi sono stati inaugurati i flagship di Shanghai (il terzo nella città cinese) e Parigi, due investimenti che collocheranno il marchio nella fascia del luxury casualwear.
Secondo i dati dell’ultimo bilancio la distribuzione del fatturato è ancora prevalentemente concentrata in Italia (per il 70%) e la restante quota all’estero. L’obiettivo è, quindi, aumentare la percentuale di giro d’affari oltre frontiera.
Si tratterebbe, se riuscisse, di un nuovo riassetto nel settore dell’abbigliamento invernale e sportivo sulla scia di quello, di dimensioni ben maggiori, che ha coinvolto Moncler, quotatosi con successo a Piazza Affari.
Del resto, ormai, il settore dell’abbigliamento e del fashion è sempre più caratterizzato da necessità di forti investimenti: questi ultimi richiedono importanti capitali. Uno degli obiettivi potrebbe essere proprio, attraverso nuovi investimenti finanziari dai possibili soci che entreranno in aumento di capitale, lo sviluppo della redditività di Peuterey, per portarlo alla quotazione nel giro di qualche anno, opzione che era già stata considerata dai soci visto che il gruppo fa parte del progetto Elite di Borsa Italiana.