Blackstone oggi firmera' l'ingresso in minoranza in Versace. Secondo indiscrezioni il private equity americano sarebbe stato scelto ieri sera tardi dalla famiglia Versace come partner della maison. In particolare, Blackstone avrebbe battuto l'offerta concorrente di Investcorp, il fondo che 15 anni fa aveva comprato Gucci.
Arriva cosi' a conclusione un processo d'asta durato 6 mesi. Sul tavolo dei consulenti legali e finanziari (gli advisor Banca Imi e Goldman Sachs affiancati dallo studio legale Gattai Minoli & Partners) erano infatti giunte le proposte dei tre soggetti finanziari scelti per questa parte finale dell’asta: cioè il fondo di private equity statunitense Ccmp, l’altro colosso finanziario americano Blackstone e il gruppo Investcorp.
L’operazione, come struttura, è già stata decisa. Se, come sembra ormai assai probabile, il prescelto sara' Blackstone, il private equity Usa entrerà con un aumento di capitale da 150 milioni di euro e verserà altri 50 milioni per comprare azioni agli attuali soci di controllo: cioè Santo e Donatella Versace, assieme alla figlia della stilista Allegra.
Blackstone, che si e' avvalso come advisor di Lazard, ha potuto mettere sul tavolo la carta della sua presenza globale e della conoscenza dei mercati asiatici, in particolare quello cinese, che restano area fondamentali di crescita per il lusso. Queste caratteristiche sarebbero, secondo quanto riferiscono i rumors, state gradite a Donatella Versace.
L'offerta di Blackstone ha prevalso in particolare, un po' a sorpresa, anche su quella del fondo Ccmp, che e' uscito di scena tre settimane fa: dietro questa proposta c'era infatti il manager Robert Singer, che è advisor di Ccmp, ma anche membro molto influente del consiglio di amministrazione della griffe della Medusa per la quale ha partecipato alla stesura del piano industriale.
Probabilmente a fare la differenza sono stati i piani di sviluppo offerti dai possibili soci, visto che sul lato finanziario la valutazione della maison sembra più o meno essere stata allineata attorno al miliardo di euro.
Il progetto industriale deciso dall’amministratore delegato Gian Giacomo Ferraris sembra infatti ormai ben definito con numeri ambiziosi. L’azienda della Medusa ha già archiviato 408,7 milioni di euro di giro d’affari nel 2012, mentre nel 2013 si è avvicinata ai 500 milioni. Entro il 2016 l’obiettivo è quello di arrivare a quota 800 milioni di euro.
Il nuovo socio finanziario dovra' ora fare da volano allo sviluppo, soprattutto in prospettiva dello sbarco a Piazza Affari della maison nel giro di qualche anno.