Pace fatta sull’area di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Risanamento ha raggiunto infatti un accordo con la Milanosesto di Davide Bizzi sulle bonifiche della ex area Falck di Sesto San Giovanni. In base all'intesa, Milanosesto ha riconosciuto a Immobiliare Cascina Rubina (Icr), controllata di Risanamento, il saldo della compravendita dell'area Falck, pari a 60 milioni. Icr, da parte sua, ha acconsentito a incrementare la propria partecipazione ai costi di bonifica dell'area fino a 80 milioni dai 40 previsti inizialmente. Le due cifre si compensano parzialmente, mentre il contributo restante sarà versato da Icr «in via dilazionata fino al 30 settembre 2018». L'accordo pone fine ai contenziosi tra le parti. Tuttavia la notizia pone un nuovo interrogativo su quest’area che ormai da oltre 10 anni è causa di controversie ma anche di scandali di vario tipo.
La vicenda relativa al recupero dell'area ex Falck di Sesto San Giovanni è stata per lungo tempo in primo piano per l'inchiesta giudiziaria che vedeva tra gli indagati anche l'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati (già sindaco della città di Sesto), che ha messo sotto i riflettori le scelte prese dall'amministrazione comunale sulla bonifica e riqualificazione dell'area ex-Falck.
Ma l’area ha sollevato in questi ultimi 15 anni anche un polverone per il ruolo degli istituti di credito e il loro coinvolgimento nei vari passaggi di proprietà. Giuseppe Pasini, l'imprenditore sestese che aveva acquistato l'area dalla famiglia Falck, nel 2002 aveva presentato al Comune (sindaco di Sesto era diventato Oldrini) un suo progetto per l'area. Ma nel 2005 Pasini getta la spugna: decide di cedere l'area a Luigi Zunino, che lui non conosceva personalmente. La regia è di Banca Intesa. A quel tempo, secondo quanto spiegato da Pasini, era stato Pierfrancesco Saviotti a proporgli di cedere l’area a Zunino.
Ma le disavventure non finiscono qui. Quattro anni dopo, il gruppo Risanamento, che aveva in pancia l’area di Sesto, finisce sull’orlo del fallimento e viene salvato dalle banche con una procedura di articolo 182 bis della legge fallimentare. Così nel 2011 viene scelto un nuovo passaggio di proprietà, sempre sotto la protezione delle banche. L’area passa a Davide Bizzi e passano di mano anche i debiti verso il mondo bancario, sempre sotto l’ombrello di Intesa Sanpaolo. Fino alla causa che Bizzi stesso, i cui legali mettono sotto accusa il sistema Sesto e il ruolo del re delle bonifiche Giuseppe Grossi, intenta verso Risanamento perché non sarebbero stati rispettati i termini del contratto sottoscritto con Risanamento nel caso di lievitazione dei costi di bonifica. Ora l’accordo con 20 milioni aggiuntivi che Risanamento dovrà pagare. Insomma, un’area, quella di Sesto, che ha sempre portato sfortuna ai vari proprietari che si sono alternati.