Dovrebbe continuare nel week end la trattativa per trovare un accordo tra Risanamento e l’imprenditore dell’immobiliare Davide Bizzi in relazione alla bonifica dell’ex-area Falck a Sesto San Giovanni.
L’accordo, in modo da chiudere la questione del sequestro chiesto da Bizzi (che chiede che venga rispettato il contratto firmato con Risanamento ai tempi dell’acquisto dell’area di Sesto) e in modo di arrivare ad evitare il ricorso al giudice, prevederebbe un un contributo della società nella bonifica dell’area fino a 80 milioni di euro (di cui 60 milioni come saldo del prezzo di vendita e 20 milioni da pagare a rate).
Bizzi, il 9 febbraio scorso, aveva chiesto il sequestro di attività di Risanamento per un ammontare di circa 240 milioni. La cifra è relativa alla differenza tra l’ammontare effettivo dei costi di bonifica dell’area (400 milioni di euro) e la cifra stimata al momento del passaggio di proprietà (160 milioni).
Tuttavia la situazione, che fino a ieri sembrava sul punto di risolversi, sembra essersi complicata nelle ultime ore. Tanto che l’imprenditore Davide Bizzi, che sarebbe dovuto essere a Milano per firmare l’accordo, ieri era a Parigi. La palla è in mano agli avvocati: per Bizzi l’avvocato Salvatore Sanzo, Federico Barbara e il professore Agostino Gambino. Per Risanamento l’avvocato Giuseppe Lombardi dello studio legale Lombardi Molinari Segni.
L’entità economica dell’accordo resterebbe uno dei nodi del contendere: è il caso di ricordare che nel maggio dello scorso anno era stato proposto un accordo transattivo tra Immobiliare Cascina Rubina-Risanamento da una parte e Sesto Immobiliare dall’altra. Quest’accordo (in cui si stimava un incremento dei costi di bonifica superiore ai 200 milioni di euro), economicamente più conveniente rispetto a quello che si sta discutendo ora, era però stato rifiutato. Si può, dunque, capire la delicatezza della vicenda.