Prelios prepara il piano per diventare un polo europeo dei servizi immobiliari e, intanto, cala l’asso nel settore alberghiero. Sono giorni di grande fermento nella società guidata da Sergio Iasi e dove vicepresidente è l’azionista Massimo Caputi: socio assieme alle banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit) e a Pirelli. Prelios, come ha annunciato in un comunicato tre giorni fa, sta infatti studiando l’integrazione con il colosso statunitense Fortress tra i confini italiani. Ne nascerebbe uno player europeo con 160 milioni di fatturato nel solo settore dei servizi grazie alle sue diverse società operative. Ma la nuova operazione che, secondo i rumors, sarebbe stata formalizzata ieri, è quella nel settore alberghiero, dove è stata presentata un’offerta per rilevare Una Hotels, catena alberghiera un tempo dell’imprenditore toscano Riccardo Fusi ed ora di proprietà delle banche.
Il gruppo Prelios, insieme a Starwood Capital, avrebbe infatti presentato un’offerta per rilevare Una Hotel. L’operazione avrebbe un piano industriale e di sinergie: Starwood Capital, nel mondo, possiede e gestisce 3500 hotel e offrirebbe garanzie gestionali, per rilanciare la catena Una, che necessita di un rilancio (i margini sono sotto pressione con un utile operativo attorno ai 13 milioni di euro).
L’alleanza con Starwood Capital rientra all’interno del più esteso piano di alleanze internazionali del gruppo Prelios. Infatti la società guidata da Iasi punta a diventare una holding di controllo di diverse società di servizi: cioè la Sgr, Integra, Agency, Valuations, Credit e Deutschland.
L’alleanza che al momento sarebbe in fase più avanzata è quella il cui studio è stato annunciato tre giorni fa, cioè quella con Fortress.
L’accordo sarebbe sia nella Sgr sia nel settore delle sofferenze. I numeri della realtà che potrebbe nascere sono importanti: Fortress possiede infatti Italfondiario e Torre da un lato, che si andrebbero a unire con la Sgr e il Credit servicing di Prelios dall’altro. Per le masse gestite si andrebbero a sposare i 4-5 miliardi di Prelios Sgr con i 2 di Torre, mentre per gli Npl i 30 miliardi di Fortress si andrebbero ad aggiungere ai 9 miliardi di Prelios. Non bisogna poi dimenticare che Fortress resta uno dei gruppi esteri più liquidi e ha in cassa un miliardo di liquidità per operazioni di tipo opportunistico. Al lavoro sono gli advisor: Lazard per conto di Prelios, Rothschild e Mediobanca per Fortress, per le banche e Pirelli Cmc Capital (la boutique di Carlo Calabria ed Enrico Chiapparoli), mentre per Feidos 11 sarebbe al lavoro la Gwm di Roberto Tamburrini. Ma, di qui alla prossima presentazione del suo piano industriale, il gruppo Prelios potrebbe presentare altre sorprese. L’obiettivo sarebbe infatti di creare una holding snella (sarebbero stati archiviati risparmi di costi per 14 milioni di euro), che controlla, a propria volta, delle società di servizi nel cui capitale potrebbero entrare come soci gruppi internazionali.
Sarebbero infatti in corso discussioni per alleanze anche per le altre società di servizi del gruppo: cioè Integra, Valuation e Agency. Per Deutschland, che si occupa dei centri commerciali in Germania, l’obiettivo sarebbe invece quello di trasferire le competenze anche in Italia.
Infine, presto potrebbe essere annunciata un’alleanza con un family office indiano, per investimenti comuni nel settore dei fondi immobiliari.
Insomma, in attesa del prossimo appuntamento del 20 febbraio con gli investitori istituzionali a Roma, Prelios sta provando a gettare le basi per un vero rilancio che, dopo la pulizia e le dismissioni dei mesi scorsi, potrebbe vedersi nei numeri nel 2014. Il prossimo anno le previsioni che circolano, in ambienti finanziari, sono infatti per un ritorno all’attivo della società.