Sarebbe ormai a buon punto, pronta per essere chiusa, l’operazione che porterà TiMedia e il gruppo L’Espresso a creare la joint venture che farà nascere un nuovo operatore delle frequenze tv. L’unione potrebbe essere annunciata a breve e, secondo le indiscrezioni, potrebbe dunque partire subito dopo la fase due: cioè l’apertura del capitale della nuova società a un investitore finanziario.
Secondo i rumors i possibili pretedenti non mancherebbero: in corsa ci sarebbero la F2i di Vito Gamberale ma anche la Clessidra di Claudio Sposito. Infine in corsa ci sarebbe anche qualche fondo di private equity straniero. L’inglese Cvc, ad esempio, avrebbe visionato il dossier ma per ora non sarebbe più attivo sull’operazione. Proprio per individuare l’investitore più adatto, potrebbe essere scelto nelle prossime settimane un advisor.
Telecom Italia Media e il gruppo L’Espresso sono impegnate ormai da circa due mesi nell’integrazione delle rispettive attività televisive dopo l’annuncio dell'accordo preliminare, a inizio ottobre, per creare il primo player indipendente del settore con cinque multiplex delle frequenze. Nel Cda dell’azionista Telecom Italia dello scorso 16 gennaio si era già discusso dello stato delle trattative della controllata con il gruppo di proprietà della Cir.
Nella nuova società convergeranno i tre multiplex di TiMedia, detenuti attraverso Telecom Italia Media Broadcasting, e i due del gruppo romano in capo a Rete A, con l’infrastruttura dove vanno in onda anche Deejay tv o Repubblica tv.
Il progetto, nei dettagli, prevederebbe che Telecom possa detenere circa il 70% della joint venture e L'Espresso il 30%, una valutazione che discenderebbe dalla migliore qualità degli asset Telecom in termini di copertura della popolazione e di clientela. Ovviamente i dettagli sono in fase di definizione e non è da escludere che ci siano dei mutamenti contrattuali dell’ultima ora, nel caso il matrimonio dovesse avere esito positivo. Il valore complessivo della transazione, secondo precedenti rumors, era dato attorno ai 300 milioni di euro.