Entra nel vivo il progetto del colosso transalpino dell'energia Edf nelle rinnovabili italiane. Secondo indiscrezioni infatti sarebbe ormai prossima la fusione da una parte tra le attività italiane di Edf Energie Nouvelles, uno dei leader delle centrali «verdi» in Europa e in America del Nord, e dall'altra Edison Energie Speciali (Edens), controllata di Foro Buonaparte. Di questa società verrà quindi ceduta una quota di rilievo. E, tra i primari candidati a rilevarla, secondo i rumors ci sarebbe il gruppo finanziario inglese Terra Firma, uno dei primari investitori nel settore delle rinnovabili. Il dossier italiano sarebbe giunto in questi giorni all'attenzione del gruppo fondato da Guy Hands, che in Italia ha già rilevato negli anni scorsi Reti Rinnovabili da Terna e 13 impianti fotovoltaici da Sorgenia Solar del gruppo Cir.
Al lavoro sarebbero i due advisor incaricati da Edf-Edison, cioè Morgan Stanley e Lazard e discussioni sarebbero state intavolate proprio con il private equity Terra Firma. Non si tratterebbe però di una cessione in senso stretto, in quanto Edf-Edison resterà comunque presente con un piede in Italia nel settore delle rinnovabili e manterrà gli impianti di produzione.
Ma quale è l'entità delle attività che verranno fuse e poi cedute? In Italia, Edf Energies Nouvelles è presente attraverso la filiale Edf En Italia, detenuta al 95%, attiva dal 2000 (inizialmente con il nome Siif Energies) nell'eolico e, più recentemente, nel fotovoltaico. Al contrario, Edens si occupa della gestione degli impianti eolici del gruppo Edison (con l'ingresso anche nel solare e nelle biomasse) con l'obiettivo di toccare circa 1.000 megawatt di produzione entro il 2014. Attualmente le fonti rinnovabili pesano per il 17% sul totale della capacità installata del gruppo italiano. Nel 2011, al momento del riassetto di Foro Buonaparte fra Edf e A2a, Edens era stata valutata 750 milioni di euro.