Unicredit sfida Bnp Paribas per conquistare la polacca Bgz

Entra nel vivo in Polonia il processo per la cessione di Bgz, l’undicesima banca polacca, attualmente di proprieta’ dell’olandese Rabobank. E, secondo le indiscrezioni, si potrebbe profilare un testa a testa fra i due acquirenti piu’ accreditati: cioe’ l’italiana Unicredit e la francese Bnp Paribas. Alla finestra starebbero invece altri due concorrenti: cioe’ l’altra polacca Alior Bank, nota per essere tra le attivita’ ancora nella disponibilita’ del finanziere franco-polacco Romain Zaleski, e la BZ WBK del gruppo spagnolo Santander. Due settimane fa Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Piazza Cordusio, ha annunciato che la banca italiana UniCredit ha presentato (attraverso la controllata Pekao – secondo banca polacca) un’offerta preliminare per Bgz. La due diligence sarebbe, dunque, in corso e le offerte vincolanti sarebbero attese nel giro di qualche settimana. Secondo le indiscrezioni Bnp Paribas potrebbe essere favorita, ma Unicredit non sarebbe intenzionata a lasciare la presa.
Il nodo resta il prezzo di Bgz, sul quale Rabobank ha attese elevate e ben superiori al book value. Tanto che per ora Rabobank starebbe temporeggiando e, formalmente, la posizione ufficiale e’ che sono in corso solo valutazioni di opzioni strategiche. In Polonia del resto, in questo momento, le valutazioni delle banche restano nella parte alta della forchetta di prezzo: merito soprattutto dell’ingresso di investimenti diretti dall’estero, del ruolo crescente come hub finanziario della Borsa di Varsavia e della crescita del Pil degli ultimi anni, anche se di recente frenata dalla minor domanda interna e dalla crisi dell’Eurozona. Chi comprera’ Bgz, che vantava a fine giugno attivi per 8,7 miliardi di euro, dovra’ inoltre lanciare un’Opa sulla banca, visto che l’istituto e’ quotato alla Borsa di Varsavia. C’e’ infine un nodo regolamentare: Andrzej Jakubiak, capo dell’Autorita’ di controllo polacca sul sistema bancario, si e’ sempre detto riluttante a mega-fusioni fra banche polacche e ha affermato di preferire l’ingresso nell’azionariato di nuovi investitori piuttosto che il consolidamento a se stante.
In Polonia Unicredit e’ presente tramite una delle maggiori istituzioni dell’area, cioe’ Bank Pekao, della quale possiede il 50 per cento delle azioni. In termini di asset il gruppo guidato dal manager Luigi Lovaglio e’ la seconda banca della Polonia (con 18mila dipendenti, una quota di mercato dell’11 per cento e oltre mille filiali) con la caratteristica di essere ben capitalizzata, come indicato dai recenti stress test condotti dalla Autorita’ di Vigilanza polacca.
Da un punto di vista strategico l’operazione su Bgz potrebbe avere senso per Unicredit, in quanto consentirebbe di consolidare il mercato con il capitale in eccesso di Pekao.
Questa nuova operazione nell’Est dell’Europa da’ idea del riassetto in corso per il gruppo guidato da Ghizzoni in questa area, con particolare focus su Polonia, Russia, Turchia e Repubblica Ceca.
I riflettori sono anche sull’Ucraina, area dove Unicredit si posiziona al secondo posto tra gli istituti stranieri dopo Raiffeisen Bank International. Qui si concluderà entro fine anno, il processo di fusione tra UkroSostsbank e UniCredit Bank Ukraine teso a razionalizzare la presenza di UniCredit nel Paese: insieme le due banche si posizionano al quinto posto sul mercato domestico, con una quota di mercato del 4 per cento, 6289 dipendenti e 379 filiali. Proprio Ukrsotsbank, con una fetta di mercato del 3,8 per cento, e’ tra i leader soprattutto nel comparto retail. Per accompagnare questo processo UniCredit Bank (brand sotto cui nascerà lanuova banca) è stato ad esempio sponsor dei campionati europei di calcio del 2012 svoltisi in Ucraina e Polonia.
Al tempo stesso, di pari passo con la fusione, Unicredit sta sondando il mercato per gli asset in Ucraina, per trovare controparti interessate ad acquistarli: come gia’ fatto in Kazakhstan, dove in marzo e’ stata ceduta la poco redditizia ATF Bank.
Gli asset in Ucraina (circa 3,9 miliardi di valore) non hanno portato pero’ i risultati sperati. Tanto che la cessione in Ucraina, secondo gli analisti, potrebbe ridurre il profilo di rischio di Unicredit in quest’area geografica e liberare liquidita’ per circa 500 milioni di euro.