Slim accumula le munizioni per la sua possibile campagna di conquista europea. E si tratta di una cassa di tutto rispetto: quasi 3 miliardi di dollari ottenuti dal collocamento di un bond ibrido, che potrebbero unirsi ai finanziamenti bancari di altra natura.
Molti si chiedono a cosa serviranno questi soldi, a maggior ragione ora che l’offerta da 7 miliardi per rilevare tutte le azioni in circolazione dell’operatore olandese Kpn (del quale Slim già possiede quasi un 30%) è stata stoppata dalla Fondazione olandese azionista dell’ex-monopolista dei Paesi Bassi.
Di sicuro, ora Slim siede su una montagna di liquidità. Il gruppo di tlc messicano ha infatti collocato due giorni fa un bond ibrido per l’equivalente di 2,8 miliardi di dollari, scadenza 2073, in due tranche in euro e in sterline. Il gruppo sudamericano è arrivato sul mercato del debito per collocare una tranche da 1,45 miliardi di euro in due parti da 900 milioni e da 550 milioni di euro e un’altra 550 milioni di sterline.
Secondo diversi addetti ai lavori questi capitali potrebbero ora prendere un’altra direzione, visto che in Olanda sembra ormai off-limits una crescita nell’azionariato di Kpn.
L’Italia resta un terreno di caccia per l’imprenditore 72enne messicano, di origine libanese, uno degli uomini più ricchi del mondo secondo la rivista Forbes che lo accredita di un patrimonio di 69 miliardi di dollari (53 miliardi di euro).
Telecom Italia resta la preda preferibile, anche se per ora ufficialmente America Movil nega qualsiasi contatto: il Cfo Carlos Garcia Moreno ha infatti detto a Reuters che non ci sono state discussioni con gli azionisti di Telecom.
Per ora in effetti Slim non avrebbe ancora concretizzato il suo interesse e avviato discussioni con i diretti intereassati, cioè i soci di Telecom Italia. Sarebbe alla finestra, anche perché non avrebbe ancora digerito lo stop alla sua Opa in Olanda.
Ma, secondo fonti finanziarie, alcune banche d’affari a lui vicine gli avrebbero già indicato il piano B da seguire nel caso Slim decida di mettere in moto la macchina di America Movil per conquistare il gruppo italiano.
Le banche d’affari avrebbero infatti indicato a Slim Telecom Italia come uno degli asset più appetibili in Europa in questo momento. Non gli sarebbe stata indicata solo l’opzione del gruppo guidato da Franco Bernabè, ma anche altre opportunità nella telefonia mobile del Vecchio Continente: come ad esempio la francese Sfr, controllata dal colosso delle tlc Vivendi.
Insomma, in Europa in questo momento ci potrebbe essere l’imbarazzo della scelta per un compratore con tanti soldi da spendere. Tuttavia il piano di conquista di Telecom Italia potrebbe avere diversi fattori di interesse per Slim, ma anche alcuni nodi antitrust da sciogliere. Su questi temi starebbe riflettendo Slim assieme ai suoi advisor. L’uomo d’affari starebbe cercando il dialogo con uno dei principali concorenti in America Latina, che ora potrebbe però diventare un suo alleato: cioè quella Telefonica alla quale Slim ha dato il via libera per crescere sul mercato tedesco con l’acquisto di E-Plus da Kpn.
Telefonica è anche il principale socio industriale di Telecom Italia e, al di là delle dichiarazioni ufficiali, il gruppo guidato da César Alierta potrebbe essere tentato a lasciare spazio tra i nostri confini a Slim a patto di trovare poi un accordo di spartizione della controllata di Telecom Italia in Brasile: cioè Tim Brasil.
Non sarà facile in quanto sia Telefonica sia Slim sono già presenti nell’area sudamericana e dovranno venire incontro alle esigenze dell’antitrust brasiliano. Inoltre resta da capire quale potrebbe essere l’accoglienza del governo italiano a un possibile raid di Slim.
Fino ad oggi in Europa il magnate messicano ha avuto meno fortuna rispetto a quanto era nelle sue previsioni iniziali. Nel 2007, proprio in Italia, Marco Tronchetti Provera preferì l’offerta dei soci di Telco a quella di Slim e di At&t. E anche la sua salità nel 2012 al 25% di Telekom Austria ha destato qualche preoccupazione nel governo di Vienna. Infine, proprio la scorsa settimana America Movil è stata fermata dalla fondazione olandese che era subentrata allo Stato al momento della privatizzazione di Kpn. Insomma, Slim sta cercando di crescere in Europa, ma l’Europa sembra poco propensa a concedergli spazio.