Saranno in quattro a giocarsi la conquista di Global Garden Products (Ggp), multinazionale nata dalla ex-quotata Castelgarden e leader internazionale nel settore dei tosaerba. In corsa, secondo le indiscrezioni, dopo la prima fase delle offerte preliminari, ci sarebbero private equity, tra i quali il gruppo Usa Oaktree, Alpha e il fondo scandinavo Triton. Della partita sarebbe anche un colosso industriale americano. Ora l’advisor Lazard predisporrà la seconda fase dell’asta che prevede offerte vincolanti a settembre. Potrebbe così arrivare a compimento una delle più complesse ristrutturazioni degli ultimi anni, frutto di un leverage buyout sbagliato da parte del fondo inglese 3i, che nel 2007 aveva rilevato Ggp da Abn Amro per 730 milioni. Due anni fa una quarantina di banche (tra cui Credit Agricole, Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Rbs) hanno salvato Ggp con una ristrutturazione. Ora la società, tornata alla redditività (con 32 milioni di Mol su un fatturato di 435 milioni), è pronta per finire a nuovi soci.
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