Tra le grandi banche d'affari i riflettori sono puntati sull'Eni. In particolare, ci si chiede cosa potrebbe fare il gigante dell'energia guidato da Paolo Scaroni con la buona cassa di cui dispone, incrementata in modo notevole dalle due operazioni su Snam e sulla portoghese Galp. Secondo quanto riferito qualche tempo fa dallo stesso Scaroni, Eni punterebbe più a fare investimenti (il colosso petrolifero sta perforando l'ultimo pozzo del giacimento Mamba, in Mozambico) che non acquisizioni.
"Ci troviamo nella medesima situazione di tutte le altre grandi compagnie petrolifere e puntiamo a mantenere una posizione di cassa molto forte nel prossimo quadriennio", ha affermato il numero uno di Eni qualche settimana fa.
Tuttavia i rumors di mercato indicano come probabile una acquisizione di medie dimensioni. Due i mercati ritenuti interessanti: Canada e Brasile.
Resta da capire però come influiranno sulla cassa accumulata gli attuali problemi del gruppo, cioè il debole andamento della divisione Gas&Power e le perdite della controllata Saipem. Un punto interrogativo sui piani espansionistici del colosso italiano dell'energia.