I piumini di Moncler procedono a grandi passi verso la quotazione a Piazza Affari. Gli attuali azionisti (cioè il gruppo francese di investimenti Eurazeo, lo stilista Remo Ruffini e il private equity Carlyle) avrebbero secondo le indiscrezioni conferito infatti gli incarichi alla banca d’affari Lazard e al banchiere Claudio Costamagna, presente tramite la sua boutique personale di advisory.
Ora resteranno invece da definire i mandati alle banche che saranno global coordinator dell’offerta. La quotazione, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere verso la fine di quest’anno o al più tardi all’inizio dell’anno prossimo.
L’incarico a Lazard era abbastanza previsto dal mercato. Il gruppo d’investimento francese Eurazeo due anni fa ha infatti acquisito il controllo di Mocler proprio con la consulenza finanziaria della boutique transalpina. Inoltre il capo di Eurazeo, Patrick Sayer, è stato un ex-banker proprio di Lazard.
A sbarcare in Borsa sarà il solo marchio Moncler, che realizza circa il 70% del giro d’affari di tutto il gruppo. Infatti tutti gli altri marchi del gruppo (quindi i brand Henry Cotton’s, Marina Yachting, Coast Weber&Ahaus e 18CRR81 Cerruti in licenza) sono stati scissi in una newco (Sportswear Industries) e dovrebbero essere presto venduti. Negli ultimi mesi sarebbero state avviate delle negoziazioni in esclusiva con il fondo di private equity Argos Soditic che però sarebbero scadute proprio in questi giorni. La società milanese presieduta da Remo Ruffini (secondo azionista, seguito dal fondo Carlyle) è riuscita a consolidare il giro d’affari grazie al forte sviluppo delle vendite internazionali ed, in particolare, quelle in mercati come Giappone e Cina.
L’espansione annuale dei ricavi è stata del 22% a 624 milioni di euro, con un margine operativo lordo in progresso del 39% a 170 milioni di euro.
La quotazione di Moncler, era una ipotesi che era già circolata a metà del 2011, prima che proprio Eurazeo decidesse di entrare nel capitale azionario della maison: a quel tempo la valorizzazione era stata di 12 volte il margine operativo lordo per una stima complessiva di 1,2 miliardi di euro.
Negli ultimi mesi gli azionisti del gruppo di abbigliamento si sono trovati al tavolo per discutere dei tempi della Ipo. A favore di un’accelerazione del processo, sarebbero stati secondo le indiscrezioni lo stesso Remo Ruffini e Marco De Benedetti (managing director e co-head di Carlyle Europe), mentre una posizione più attendista avrebbero avuto i francesi di Eurazeo, convinti che i buoni risultati ottenuti dal gruppo Moncler avrebbero consentito di cogliere un maggior rendimento allargando i tempi dello sbarco.
Tuttavia l’accelerazione del business della griffe di abbigliamento, celebre per i piumini, ha alla fine tolto ogni dubbio e Moncler sembra pronta ormai per sbarcare a Piazza Affari nei prossimi mesi. L’obiettivo resta il potenziamento nei mercati ad alta crescita come la Russia e la Cina.