Rcs, mentre si parla di sciopero e Della Valle si dichiara favorevole a sciogliere il patto, le banche chiedono un aumento di capitale aggiuntivo

Mentre c'è aria di sciopero al Corriere della Sera, per i tagli richiesti ai dipendenti nel piano dell'amministratore delegato Pietro Scott Jovane, le banche stanno continuando a lavorare sulla ristrutturazione del debito del gruppo editoriale (circa 860 milioni di euro di cui una buona parte in scadenza quest'anno) e sull'aumento di capitale programmato per il rilancio dell'azienda. Secondo indiscrezioni oltre all'aumento di capitale da 400 milioni si starebbe optanto per una seconda iniezione di capitale (eventualmente da chiamare in un secondo momento) di altri 150-200 milioni. Quindi un impegno finanziario più importante per i soci, rispetto ai 400 milioni iniziali, anche se da sfruttare solo in un secondo momento e con tempi tutti da decidere. Intanto starebbero proseguendo le discussioni per cedere l'area immobiliare intorno a via San Marco a Milano, mentre sembra ormai archiviata la cessione dell'immobile storico in via Solferino fra l'altro vincolato come bene artistico.

Il tutto mentre echeggiano in Borsa le dichiarazioni dell'azionista Diego Della Valle che in un'intervista a La Repubblica si è detto favorevole allo scioglimento del patto e a un assetto proprietario più chiaro. Il proprietario della Tod's è uscito dal patto mettendo nel mirino gli azionisti definiti "soliti noti" che "mirano a comandare in penombra investendo poco e rischiando praticamente nulla". Intanto il prossimo 27 marzo il Cda dovrà approvare i conti 2012 e discutere il piano strategico al 2015.