Bain Capital attende il piano industriale per dare il via al processo su Fedrigoni

Il 2022 potrebbe essere l’anno del «dual track» per Fedrigoni, leader internazionale delle carte speciali che fa capo al private equity internazionale Bain Capital dalla fine del 2017. La società è cresciuta sia per via organica sia per acquisizioni in questi anni: in giugno sono stati rilevati negli Usa i materiali autoadesivi Acucote. Questa strategia di rifocalizzazione del business ha portato a una crescita costante: il gruppo ha chiuso il 2020 con un fatturato di 1,315 miliardi di euro e un ebitda rettificato di 166, 4 milioni. Il debito finanziario netto a fine 2020 ammontava a 626,6 milioni. Ora l’azionista Bain Capital attende il primo trimestre del 2021, quando verrà definito il nuovo piano industriale del gruppo: una volta sistemato questo tassello, potrebbe partire il cantiere della quotazione, che insieme alla vendita, è stata già proposta da alcune banche d’affari in queste settimane